Partecipare a un Ironman non è solo una sfida fisica, ma un vero e proprio test di resilienza mentale. È un viaggio che richiede dedizione, passione e una forza interiore capace di superare ostacoli apparentemente insormontabili.
Oggi voglio raccontare la storia di Riccardo, un mio caro amico oltre che un mio paziente, che ha dimostrato come la volontà e l’impegno possano prevalere anche sulle avversità più dure.
A cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, quindi durante la preparazione all’Ironman, Riccardo ha subito un infortunio derivante da un incidente stradale che avrebbe scoraggiato chiunque. I medici gli avevano consigliato di fermarsi, di rinunciare alla gara seguente che era di preparazione all’ Ironman per evitare conseguenze più gravi. Eppure, dentro di lui ardeva il desiderio di non arrendersi. Per mesi aveva lavorato duramente, aveva sfidato la fatica e la sofferenza per prepararsi a quel momento. Non era disposto a lasciare che un imprevisto spezzasse il sogno per cui aveva lottato.
Abbiamo iniziato ad affrontare un discorso riguardante di recupero fisico e mentale, calibrato sulla sua condizione e sulla sua determinazione. Non si trattava solo di guarire il corpo, ma di allenare la mente a trasformare il dolore in forza. La resilienza mentale, ovvero quella la capacità di affrontare le difficoltà con uno spirito combattivo, e Riccardo, come già aveva fatto in passato, ne ha dato, anzi mi ha dato, una dimostrazione straordinaria del suo valore. In un percorso classico avrei optato per lavorare attraverso esercizi di visualizzazione, gestione dello stress e strategie motivazionali. Ma con lui è stato diverso, lui è diverso, con lui basta poco, uno sguardo d’intesa, un cenno, forse solo un piccolo sostegno o la sola presenza…<br />Beh Riccardo è riuscito a presentarsi sulla linea di partenza di questa gara intermedia di preparazione e portarla a termine con una determinazione incrollabile.</p>
L’Ironman non è solo una gara, è un’esperienza che mette a nudo l’anima di chi vi partecipa. Durante il percorso, Riccardo ha dovuto affrontare momenti di difficoltà, ma non si è mai arreso. Ogni bracciata in acqua, ogni pedalata, ogni passo della corsa erano spinti dalla passione che lo aveva portato fino a lì. La sofferenza si è trasformata in carburante, la fatica in motivazione. E alla fine, ha tagliato il traguardo con una consapevolezza nuova: la vera vittoria non è solo completare la gara, ma dimostrare a se stessi di poter superare qualsiasi ostacolo.
Dietro ogni grande atleta c’è un team che lo sostiene. Riccardo non era solo in questa sfida. La sua famiglia, gli amici, il team di allenatori e professionisti lo hanno accompagnato in ogni fase della preparazione perché nessuno vince da solo.
Il supporto emotivo e psicologico è stato determinante per affrontare i momenti di sconforto e trasformarli in opportunità di crescita?
Sapere di avere qualcuno che crede in te può fare la differenza tra la resa e la vittoria?
Io credo di si, altrimenti non farei e non crederei in questo lavoro.
Questa esperienza ha lasciato un segno profondo nella vita di Riccardo e di chi lavoro per lui, o meglio con lui. Abbiamo capito ancora di più che la resilienza non è solo utile nello sport, ma in ogni aspetto della vita. La capacità di superare le difficoltà, di restare focalizzati sugli obiettivi e di trasformare il dolore in forza è qualcosa che possiamo applicare in ogni sfida quotidiana. Il suo percorso è un esempio per chiunque si trovi
ad affrontare ostacoli, ricordandoci che la vera grandezza risiede nella perseveranza.
La storia di Riccardo è un esempio straordinario di quanto la mente possa influenzare il corpo. Il suo successo non è stato solo atletico, ma umano. Ci insegna che la dedizione costante e la passione possono portarci oltre i nostri limiti, che la resilienza mentale è la chiave per affrontare non solo una gara, ma qualsiasi sfida della vita.
E tu, sei pronto a scoprire la tua vera forza?
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